Il passaggio dall’esteriore all’interiore
In una lettera ad un suo corrispondente lo Shaykh Abd al Wahid Guenon scriveva:
“Colui che si attacca al ragionamento, e non se ne disimpegna al momento voluto, resta prigioniero della forma, vale a dire della limitazione che definisce lo stato individuale; mai egli potrà dunque oltrepassare quest'ultimo, e non andrà mai oltre l'« esteriore », vale a dire resterà legato al ciclo indefinito della manifestazione — Il passaggio dall'« esteriore » all'« interiore » è anche il passaggio dalla molteplicità all'unità, dalla circonferenza al centro, al punto unico da dove è possibile all'essere umano, restaurato nelle sue prerogative dello « stato primordiale », elevarsi agli stati superiori e, con la realizzazione totale della sua vera essenza, essere infine effettivamente ed attualmente quello che è potenzialmente dall'eternità. Colui che conosce se stesso nella « verità » dell' Essenza » eterna ed infinita, conosce e possiede tutte le cose in se stesso e per se stesso, poichè è pervenuto allo stato incondizionato che non lascia al di fuori di sè alcuna possibilità, e questo stato, in rapporto al quale tutti gli altri, per quanto siano elevati, non sono realmente che stadii preliminari senza alcuna comune misura con esso, questo stato, che è lo scopo ultimo di ogni iniziazione, è propriamente ciò che si deve intendere come l'« Identità Suprema “.
In questo testo cercheremo di trattare di questo passaggio secondo la prospettiva della Rivelazione islamica dei suoi Maestri e del Profeta Muhammad.
Il Maestro Kashani () ci insegna che la Rivelazione spesso caratterizza l’Islam come un processo di unificazione e differenziazione o discernimento. L’unificazione si ricollega all’attestazione dell’unicità di Allah nella creazione, non essendoci altra divinità se non Lui. La distinzione o differenziazione o il richiamo alla discriminazione lo possiamo riconoscere quando sentiamo che Allah è Colui che conosce ciò che è manifesto e nascosto, vale a dire che Lui è il Sapiente delle identità specifiche delle realtà particolari che sono integrate nel processo di unificazione per gradi, livelli e forme, partendo dall’invisibile fino al visibile.
Lo Shaykh Aḥmad ibn ‘Ajîba ci ricorda:
Quando il talismano costituito dall’esistenza illusoria del servitore e dal suo attaccamento agli attributi della sua condizione umana si spezza per la cancellazione di questi attributi, il tesoro che era fino ad allora nascosto: la Santissima Essenza, appare al servitore e costui perviene alla stazione dell’eccellenza (maqâm al-ihsân), raggiunge il grado della contemplazione e della visione diretta, della santità perfetta, della beatitudine suprema.
Sappi dunque che la presenza di questo talismano è reale, che essa è voluta dalla Saggezza divina per proteggere i segreti dell’Essenza suprema e della Signoria affinché il tesoro resti sepolto e il segreto ben protetto. Se questo talismano non esistesse, il segreto sarebbe divulgato e messo alla portata di chi non lo merita; sarebbe esposto apertamente, abbandonato alla voce pubblica. È lui la cortina cui fa allusione il seguente hadîth: “Non v’è, per impedire agli uomini di guardare il loro Signore, che la cortina di splendore abbassata davanti al suo Volto nel Giardino dell’Eden”. Questa cortina è quella del mondo sensibile, della sovrana dominazione, tesa davanti ai misteri delle realtà intelligibili. Così è, almeno, per quel che riguarda le “genti del velo”, in questo basso mondo. Quanto a coloro per cui il talismano dell’unità dell’Essenza è stato sollevato, il Dio di Verità non è loro velato un solo istante, né in questo mondo, né nell’altro. Essi vedono l’Essenza del Misericordioso in ogni istante.
Gli insegnamenti di questi Maestri ci permettono di cogliere come il rapporto tra l’interiore e l’esteriore sia determinante nella vita di ogni credente.
Succede a volte, specialmente per ignoranza, che la propria possibilità in questo mondo sia considerata limitata alla sola considerazione dell’esteriore e di conseguenza i rapporti fra le creature non considerano altro che la prospettiva “umana” dimenticando cosi’ la presenza continua e costante della Unica Vera Realtà di Allah.
Questa dimenticanza svia chiunque ne è preda e mantiene il credente in una prigione fisica e psichica determinata dal identificarsi con la realtà formale e individuale.
Allah grazie al Profeta Muhammad permette al credente di ritrovare il giusto rapporto tramite la Rivelazione tra questo mondo e lo Spirito che lo mantiene all’esistenza, non solo,ma tramite la conduzione dei Suoi maestri permette la Conoscenza sia dell’esteriore che dell’interiore.
Detto questo, ci dobbiamo chiedere, come nei tempi ultimi che stiamo vivendo sia ancora possibile attualizzare questa possibilità unitiva e cosa le si oppone. Ebbene queste opposizioni si manifestano sia nell’esteriore che nell’interiore.
E’ bene ricordare da prima la costituzione dell’essere umano quale è costituita:corpo, anima e Spirito. Il corpo costituisce la parte grossolana ed è soggetto al tempo ed allo spazio, mentre l’anima costituisce la parte sottile e psichica e non è soggetta al tempo e allo spazio, infine lo Spirito contiene sia il corpo che l’anima e dona loro la vita e la loro ragion di essere.
Ritornando alle opposizioni citate dobbiamo constatare che queste si manifestano maggiormente nel dominio sottile e tramite questo si trasferiscono al dominio corporeo, ed è proprio in questo dominio legato al tempo e allo spazio che l’azione dissolvente scatenata delle influenze psichiche e sataniche si manifesta in ogni essere. Ma è nel dominio dello Spirito eterno ed immutabile che bisogna rifarsi per poter essere protetti in questi tempi ultimi di questa umanità. Per poter usufruire appieno della benedizione dello Spirito Allah tramite il Profeta Muhammad ci ha portato il Messaggio della Sua Rivelazione che è presente in tutti i domini citati compresa la possibilità della via che conduce alla Sua Conoscenza e la salvezza per tutti i veri credenti sapendo che “l’interiore protegge l’esteriore e l’esteriore protegge l’interiore”.
Questa protezione però necessita anche di un impegno da parte del credente tramite lo sforzo volto al mantenimento dell’’intenzione di volgersi verso il ricordo della presenza di Allah sapendo che le suggestioni diaboliche in questi tempi sono sempre crescenti.
E’ quindi necessario essere pentiti e grati ad Allah da parte di tutti i credenti, in special modo da coloro chiamati alla Conoscenza e ingaggiarsi sottomessi alla guida del Profeta Muhammd e dei suoi Maestri ed è tramite le comunità dell’ esteriore e dell’ interiore che nell’Islam è possibile vivere ancora e realizzare l’Unica Vera Realtà.